Maria Valtorta
Maria
Valtorta - Notebooks - 5 July 1943:
My
Church is like a large garden which surrounds the palace of a great king.
Jesus says: "My Church is like a large garden that
surrounds the palace of a great king. The king,
for his own reasons, does not leave the palace and therefore, after having sown
the most beautiful flowers and plants, he delegated a gardener to protect his Church. The gardener, in turn, has many
helpers who assist him. In the garden there are flowers and plants of all kinds. The king scattered all the
fertilizing substances on the flowerbeds, to make them fertile, and once only
useful and beautiful flowers and plants flourished. In the center of the garden
stands a fountain with seven mouths, which sends its channels
everywhere and nourishes and
restores plants and flowers. But the
Evil One, in the absence of the king, entered and in turn he sowed harmful
seeds.
So that the garden now has a messy, not to say desolate, appearance.
Unhealthy, thorny, poisonous weeds have spread out where previously there were
borders, flowerbeds, beautiful bushes, and have suffocated them or made them
wretched because they have sucked the moisture from the soil and prevented the
sun from descending on the seedlings. The gardener
and his helpers busily clean up,
uproot, straighten out little plants bent under the weight of other unhealthy
ones. But if they work here, the Evil one works there, and so the garden always
presents its desolate aspect.
Snakes, toads, snails take advantage of the disorder to nest, to gnaw, to
drool. Here and there some sturdy plants resist everything and bloom high in
the sky, some flowerbeds too,
especially if with lilies and roses.
But the pretty borders of the
daisies and violets are almost completely obliterated. When the king comes, he
will no longer know his beautiful garden gone wild and in anger he will tear up
the weeds, crush the lewd animals, pick the remaining flowers and bring them to
his palace, erasing the garden forever. Now, pay attention to the explanation.
The king is Jesus Christ. The garden is his militant Church. The gardener is my Peter,
and his helpers are the priests. The
flowers and plants, the consecrated
faithful, the baptized. The fertilizing substances, the virtues and above all my Blood, shed all over to fertilize
the world and make the earth fertile for the seed of eternal life. The fountain
is the seven sacraments.
The harmful seeds are the vices, the passions, the sins sown by
Satan in hatred of Me. The disorder is given by the fact that the good plants
have not reacted and have let
themselves be suffocated by the evil ones which nullify the benefit of my Blood, of my Sacraments, of the Sun of grace. The High Gardener and his
few, true helpers, are unable to put order due to the bad will of the good
plants, due to their spiritual laziness, and due to the bad will and laziness
of many false gardeners who do not tire themselves in the holy work of
cultivating, help, straighten souls. Snakes, toads and snails are the
temptations. If all gardeners were diligent and if all plants were vigilant,
they would be crushed. On the other hand, souls do not call the church to help
when they understand that the temptation is stronger than they are, and
ecclesiastics do not rush, not all, when one of the poor souls, whom I paid
with my Pain and redeemed in advance with my Blood, asks for help.
The good plants that resist are the true priests: from my Vicar,
supreme Gardener and supreme tree
that raises its intrepid and upright top to the sky, to the simple priests who
have remained "salt of the earth".
The flowerbeds, especially roses and lilies, are virginal souls and loving
souls. But the borders of the daisies: innocence; and those of violets:
penance, show a bleak aspect. Innocence is born and flourishes, but soon it is
no more, because malice, lust, vice, imprudence destroy it. Penance is
literally dried up by the weeds of lukewarmness. Only a few specimens survive.
And it is that specimen which perfumes, with the odor of purification, a large
radius of garden from the miasma of Evil.
When I come, in my terrible hour, I will uproot, I will trample, I will
destroy cursed herbs and cursed parasites, I will erase the garden from the
universe, bringing with Me, inside
my palace, the blessed plants, the blessed flowers that have been able to
resist and blossom for my joy. And
woe to those who will be plucked up by Me and cast into the kingdom of Mammon,
the evil sower whom they preferred to the divine Sower; and woe to those who
have preferred to hear the voice of snakes and toads and the kiss of snails to
the voice of my angels and the kiss of my grace. It would have been better for
them if they had never been born! But joy, eternal joy to those who have
remained good, faithful, chaste, loving servants...
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Maria Valtorta – Quaderni - 5 luglio
1943:
La mia Chiesa è simile a un grande
giardino che circonda il palazzo di un grande re.
Dice Gesù:
"La mia Chiesa è simile a un
grande giardino che circonda il palazzo di un grande re. Il re, per motivi
suoi, non esce dal palazzo e perciò, dopo avere seminato i fiori e le piante
più belle, ha delegato un giardiniere a tutelare la sua Chiesa. Il giardiniere,
a sua volta, ha molti aiutanti che lo coadiuvano. Nel giardino vi sono fiori e piante di tutte le specie. Dal re
furono sparpagliate sulle aiuole, per renderle fertili, tutte le sostanze
fertilizzanti, e una volta fiorivano solo fiori e piante utili e belle. Nel
centro del giardino sorge una fontana
dalle sette bocche, che manda i suoi
canali per ogni dove e alimenta e ristora piante e fiori. Ma il Maligno,
nell’assenza del re, è entrato ed ha sparso a sua volta semi nocivi.
Di modo che il giardino ora presenta un aspetto
disordinato, per non dire desolante. Erbacce malsane, spinose, venefiche, si
sono distese dove prima erano bordure, aiuole, cespugli bellissimi, e li hanno
soffocati o resi grami perché hanno succhiato gli umori della terra e impedito
al sole di scendere sulle pianticelle. Il giardiniere
e i suoi aiutanti si affannano a
rimondare, a estirpare, a raddrizzare pianticelle piegate sotto il peso di
altre malsane. Ma se lavorano di qua, il Maligno lavora di là, e così il
giardino presenta sempre il suo aspetto desolato. Serpi, rospi, lumache
approfittano del disordine per annidarsi, per rodere, per sbavare. Qua e là
qualche pianta robusta resiste a tutto e fiorisce alta nel cielo, qualche
aiuola anche, specie se di gigli e rose.
Ma le belle bordure delle margheritine e delle violette
sono quasi completamente cancellate. Quando il re verrà, non conoscerà più il
suo bel giardino divenuto selvaggio
e con ira strapperà le erbacce,
schiaccerà gli animali lubrici, coglierà i fiori rimasti e li porterà nel suo
palazzo, cancellando per sempre il giardino. Ora, attenta alla spiegazione. Il re è Gesù Cristo. Il giardino
è la sua Chiesa militante. Il giardiniere è il mio Pietro, e i suoi aiutanti sono i sacerdoti. I fiori e le piante, i
consacrati fedeli, i battezzati. Le sostanze fertilizzanti, le virtù e soprattutto il Sangue mio, sparso tutto per fecondare
il mondo e rendere fertile la terra alla semente di vita eterna. La fontana sono i sette sacramenti.
I semi nocivi
sono i vizi, le passioni, i peccati seminati da Satana in odio a
Me. Il disordine è dato dal fatto che le piante buone non hanno reagito e si
sono lasciate soffocare da quelle malvagie che annullano il beneficio del mio Sangue, dei miei Sacramenti, del Sole della
grazia. Il Sommo Giardiniere e i suoi pochi, veri aiutanti, non riescono a
mettere ordine per la mala volontà delle piante buone, per la loro pigrizia
spirituale, e per la mala volontà e pigrizia di molti falsi giardinieri che non
si affaticano nel santo lavoro di coltivare, aiutare, raddrizzare le anime. I
serpi, i rospi e le lumache sono le tentazioni. Se tutti i giardinieri fossero
solerti e se tutte le piante fossero vigilanti, essi verrebbero schiacciati.
Invece le anime non chiamano in soccorso la chiesa quando comprendono che la
tentazione è più forte di loro, e gli ecclesiastici non accorrono, non tutti,
quando una delle povere anime, che Io ho pagate col mio Dolore e affrancate in
anticipo col mio Sangue, chiede
soccorso.
Le piante buone
che resistono sono i veri sacerdoti:
dal mio Vicario, Giardiniere sommo e
sommo albero che alza fino al cielo la sua cima intrepida e retta, ai semplici
sacerdoti che sono rimasti “sale della terra”. Le aiuole, specie di rose e gigli, sono le anime verginali e
le anime amanti. Ma le bordure delle margheritine: l’innocenza; e quelle di
violette: la penitenza, mostrano un aspetto desolante. L’innocenza nasce e fiorisce,
ma presto non è più, perché la malizia,
la lussuria, il vizio, l’imprudenza
la distruggono. La penitenza è letteralmente prosciugata dalla gramigna della
tiepidezza. Solo qualche esemplare resiste. Ed è quell’esemplare che profuma,
con odore di purificazione, un largo raggio di giardino dai miasmi del Male.
Quando Io verrò, nell’ora mia terribile, strapperò, calpesterò,
distruggerò erbe maledette e parassiti maledetti, cancellerò il giardino
dall’universo, portando con Me,
nell’interno della mia reggia, le piante benedette, i benedetti fiori che hanno saputo resistere e fiorire per la mia gioia. E guai a coloro che saranno
divelti da Me e lanciati nel regno di Mammona, il malvagio seminatore che hanno
preferito al Seminatore divino; e guai a coloro che hanno preferito ascoltare
la voce delle serpi e dei rospi e il bacio delle lumache alla voce dei miei angeli e al bacio della mia grazia. Meglio per loro sarebbe
stato se mai non fossero nati! Ma gioia, gioia
eterna a coloro che mi sono rimasti servi buoni, fedeli, casti,
innamorati...
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