Saturday, March 25, 2023

Maria Valtorta - Notebooks - September 12, 1943



Maria Valtorta

 

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Notebooks - September 12, 1943:

Chosen souls before their incorporation into life

 

Jesus says: "Among the pure believers, among these humble and simple spirits, of whom I spoke to you yesterday and to whom I grant the possession of the Truth, I arouse special souls, I elect them before their incorporation into life, because I know everything about man who has lived, who lives and who will live, and therefore I already know in advance how every spirit will act on Earth, deserving or not deserving. And don’t say that this is injustice because I don’t force you to deserve. No: this is fidelity to my work and to my promise to create man capable of guiding himself and free to guide himself. I give my children help, all help, but I don't force them to use it. I desire it with all my love, but I respect man's desire God pushed his love to the point of sacrificing his Word to bring you the Word and the Blood.

 

But more he can't do, he doesn't want to do. What merit would you have in being good if I prevented you from being wicked? To the souls, therefore, whom I elect, because I know in advance that they will be holy out of love or will become holy after their error out of sincere repentance and twofold love, I also give what I don’t give to the masses. Teachings and lights which are bliss for the same souls and guide for sister souls, less enlightened than them because they are less merged with Me than they are. Woe, however, if these beloved ones show avarice or pride of my gift. I don’t like the miserly and I hate the proud. The former fail in Charity because they economize for themselves what belongs to all, because I am the Father of all and I give my treasures to the beloved so that they may be my almsgivers to the poor in spirit and not because they greedily and anti-charitably hoard the same treasures, killing charity and disobeying God's will.

 

The mere fact of killing charity breaks the channel by which my words flow to them and extinguishes the light by which they see the truth of my words. Therefore they lapse from their missions as bearers of my Voice. This explains why certain souls, previously beacons of the Church, then perish in a grayness of pernicious mists. As regards the proud, then, they are inexorably and immediately deprived of my gift. In them my word doesn’t fade slowly like a flower that dies without water or a bird imprisoned in a dark prison, as happens in the misers. It immediately dies as a strangled creature. Pride is the quintessence of non-charity, the perfection of non-charity, and its demonic poison instantly kills the Light in the heart. While I look with pain and compassion at your weaknesses, I turn away when I meet a proud man. And do you know what it is like to no longer have my gaze upon you? It is being poor blind people, poor fools, miserable drunks who go groping from danger to danger and meet death.

 

This is what it is to no longer have the gaze of God upon you who protects you as nothing more can protect you. My holy and blessed Mother was granted to be Bearer of the Word not so much for her immaculate nature as for her super-perfect humility. All human humility doesn’t make the treasure of humility of the very humble who has remained so; such, see, even when she knew her destiny to be the Highest of all creatures. Mary consoled the Three divine Persons, who were wounded by the pride of Lucifer and the First Couple (Adam and Eve), with her humility, second only to that of the Word. My dear Mother, our perennial joy! Could [you] see her today in Heaven while all of Paradise surrounds her with her love and hosannas to her and to her Name of health! You would see an abyss of glory sunk into a super-abyss of humility, and Mary's inconceivable light sparkles doubly by her most chaste, virginal humility which gathers in adoration before Us and humiliates Us with all the heavenly hosannas saying: "Domine, non sum digna”.

 

Holy and first Priestess! Not worthy of her for whom we would create a second Paradise for her to have double praise! ...Look, Maria. On this day of Mary have the vision of the light in which your and my Mother are. You have seen the glowing, unwatchable Light of our threefold Fire. Look now at the very soft light of Mary. Drink it, feed it. You will never feel anything sweeter descend into your heart. Look, as long as I allow you, at this fountain, this star of light which is Mary, shining in Heaven with her white body which could not become corrupted because it was the holy shell of God made flesh as well as because it reached human perfection of all holiness, and super-shining by his spirit conjoined with the Spirit of God in eternal marriage. You see: the blue of the Heavens surrounds the Candor and tinges it with celestial reflections, and Mary's light makes the Heavens luminous as for a superhuman April dawn in which the morning star laughs over a virgin and flowery world. .

 

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Quaderni - 12 settembre 1943:

Anime elette prima della loro incorporazione nella vita

 


Dice Gesù: "Fra i puri credenti, fra questi spiriti umili e semplici, di cui ieri ti ho parlato e ai quali concedo il possesso della Verità, Io suscito speciali anime, le eleggo prima della loro incorporazione nella vita perché Io so tutto dell’uomo che è vissuto, che vive e che vivrà, e so perciò già in anticipo come ogni spirito agirà sulla Terra, meritando o demeritando. E non dite che ciò è ingiustizia perché non vi forzo a meritare. No: ciò è fedeltà alla mia opera e alla mia promessa di creare l’uomo capace di guidarsi e libero di guidarsi. Io ai figli do gli aiuti, tutti gli aiuti, ma non li forzo a servirsene. Lo desidero con tutto il mio amore, ma rispetto il desiderio dell’uomo. Dio ha spinto il suo amore sino a sacrificare il suo Verbo perché vi portasse la Parola e il Sangue.

 

Ma di più non può fare, non vuole fare. Che merito avreste a esser buoni se vi impedissi d’esser malvagi? Alle anime, perciò, che eleggo, perché so in anticipo che saranno sante per amore o diverranno sante dopo l’errore per pentimento sincero e duplice amore, Io do anche ciò che non do alle masse. Insegnamenti e luci che sono beatitudine per le stesse anime e guida per anime sorelle, meno illuminate di esse perché meno fuse a Me di esse. Guai però se queste predilette mostrano avarizia o superbia del dono mio. Non amo gli avari e detesto i superbi. I primi mancano alla Carità perché economizzano per sé stessi ciò che è di tutti, perché Io sono il Padre di tutti e i miei tesori li do agli amati perché siano i miei elemosinieri presso i poveri dello spirito e non perché tesaurizzino avidamente e anticaritatevolmente gli stessi tesori, uccidendo la carità e disubbidendo al volere di Dio.

 

Il solo fatto di uccidere la carità spezza il canale per cui fluiscono a essi le mie parole e spegne la luce per cui essi vedono la verità delle mie parole. Perciò decadono dalle loro missioni di portatori della mia Voce. Questo spiega perché certe anime, dianzi fari della Chiesa, periscono poi in un grigiore di nebbie perniciose. Riguardo ai superbi, poi, essi vengono privati inesorabilmente e immediatamente del mio dono. In essi la mia parola non si spegne piano come fiore che muore senz’acqua o uccello imprigionato in buio carcere, come avviene negli avari. Essa muore subito come creatura strangolata. La superbia è la quintessenza dell’anticarità, la perfezione dell’anticarità, e il suo veleno demoniaco uccide istantaneamente la Luce nel cuore. Mentre guardo con dolore e compassione le vostre debolezze, volgo altrove lo sguardo quando incontro un superbo. E sapete voi cosa è non avere più su di sé lo sguardo mio? È essere dei poveri ciechi, dei poveri folli, dei miseri ebbri che vanno brancolando, di pericolo in pericolo, e incontrano la morte.

 

Ecco quello che è non avere più su di sé lo sguardo di Dio che vi protegge come nulla di più vi può proteggere. Alla santa e benedetta Madre mia fu concesso di esser Portatrice del Verbo non tanto per la sua natura immacolata quanto per la sua umiltà superperfetta. Tutte le umiltà umane non fanno il tesoro di umiltà della Umilissima che è rimasta tale; tale, capite, anche quando seppe il suo destino d’esser la più Alta di tutte le creature. Maria ha consolato le Tre divine Persone, rimaste ferite dalla superbia di Lucifero e della Prima Coppia (Adamo ed Eva), con la sua umiltà, seconda solo a quella del Verbo. Cara Madre mia, nostra perenne gioia! La potessi [tu] vedere oggi in Cielo mentre tutto il Paradiso la circonda del suo amore e osanna a Lei e al suo Nome di salute! Vedresti un abisso di gloria sprofondato in un superabisso di umiltà, e la luce inconcepibile di Maria sfavilla doppiamente per la sua castissima, verginale umiltà che si raccoglie in adorazione davanti a Noi e ci umilia tutti gli osanna celesti dicendo: “Domine, non sum digna”.

 

Santa e prima Sacerdotessa! Non degna Lei per la quale creeremmo un secondo Paradiso perché avesse delle raddoppiate lodi! ...Guarda, Maria. In questo giorno di Maria abbi la visione della luce in cui è la tua e la mia Madre. Hai visto la Luce rutilante, inguardabile, del nostro triplice Fuoco. Guarda ora la luce soavissima di Maria. Abbeveratene, pascitene. Non sentirai mai nulla di più dolce scenderti in cuore. Guarda, fin che te lo concedo, questa fontana, questo astro di luce che è Maria, splendente in Cielo col suo corpo di candore che non poteva corrompersi perché è stato l’involucro santo del Dio fatto carne oltre che perché ha raggiunto la perfezione umana di ogni santità, e supersplendente per il suo spirito congiunto allo Spirito di Dio in nozze eterne. Vedi: l’azzurro dei Cieli circonda il Candore e lo tinge di celesti riflessi, e la luce di Maria rende luminosi i Cieli come per una soprumana alba d’aprile nella quale rida l’astro del mattino su un mondo vergine e fiorito...

 


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