Maria Valtorta
Maria Valtorta - Notebooks - July 15,
1943:
Jesus says: “Here I am to
heal you all. But, poor Mary,
certain wounds are necessary and fall within the work that a soul must undergo in order to form itself in the form that the divine Artificer wants to give it. The
already rough-hewn block of marble says to itself: “It seems to me that it is
enough to be hammered, scratched and chiseled. I am beautiful enough and I give
the idea of the sculptor". But the sculptor doesn’t see it that way, and
he hammers and chisels again until the work is perfect. The same, Me with souls; and the more I have special designs on a soul, the more I work it. So listen.
You have been immersed for a few months in peace
and mystical joy. But you mustn't forget that many aren't and that you are only
here because of me. Now, well,
yesterday's storm served to remind you of these two things.
The first is that you are a
poor, poor creature full of shortcomings and you have great need of help from
everyone in order not to fail, you especially need the kindness of your Jesus. If He puts you on the ground for
a moment, act like a child of a few months: you fall immediately, get dirty and
hurt yourself. The second is that the victim
soul is in continuous service for his brothers. Look, Maria, how many, how
many, how many are brought to desolation and despair by a complex of circumstances. Living and coexistence,
above all, are many traps to grip poor creatures and lead them to doubt
themselves, others, God.
Not everyone, Mary, has Me in the way you have Me. And if you,
having Me, suffer like this from the
way of acting of others, think what others must suffer who don’t have my breast
to weep over. You have always had Me,
even when you thought you were alone and didn’t come to Me. You didn’t come,
but I came. My unseen closeness was enough to put peace in the storms of your heart. A relative peace since you,
then, didn’t help me. But it was always enough to prevent your shipwreck. But
the others! ...The others who are my enemies, the others who have so warmed
their faith that they are no longer
faith! ...They, in the storm, don't have the Master. If you were careful when I talk to you! I've talked to you
these days about how you should treat your mother and about the need for the victims to drink gall and vinegar in my
place. So be calm. You drank it, not
too gladly, actually. But you drank it.
It was not without purpose. Offer your pain, your despondency for
not being any better. Offer everything for the brothers. And don’t doubt Me. Your Master understands best of
all. If you had held a grudge or if you had railed against Me, you would have
hurt Me. But your humiliation of
your mother and your turning to Me for help have nullified what is given by the imbalance of your dominion. You are
a child who has thrown a tantrum. Children are forgiven, especially when they are ill and when they regret having
been capricious. And Jesus forgives you.
You will see that even the Father, who speaks in my Name and by my inspiration,
tells you the same. Do you want to test it? Don’t give him this notebook before
confession and go to confession. You will see. Be good and confident. Love me and suffer.
Think that only I love you as you need to be loved,
that only I understand you perfectly, that only I can truly console you. Suffer... there is an
infinite need for it these days: for everyone and especially for you Italians.
I told you to be a cistern of charity
to give everyone the sweet waters of love.
But I tell you that you must, through a most painful operation, purify even the
most bitter waters of hatred in order to increasingly quench the thirst of your
brothers and sisters dying of many thirsts. The needs grow, the cistern must
grow. And since it would be sacrilegious and foolish to unite love with hate and
to corrupt the sweetness of the water of
love with the bitterness of the water of hate, at the cost of your pain you
must act like a supernatural filter:
you absorb everything the bitter, letting the purified water filter so that the
wave can grow in the cistern of charity.
Whoever gave a glass of water
in my Name will be blessed. But whoever squeezes that
glass from his heart, what will he have? Think about it and go up”. Yesterday I
really let the human take over me. I do not excuse pain so spasmodic that it
makes me think of morphine yearningly, nor the worries of these days, nor
others' lack of prudence and charity. I plead nothing in my defense. I say I
let the human overwhelm me and… I overflowed. After... while I was still
overflowing, I clung to my Jesus
because I felt madness in my skull and temptation in my heart. Second act of
coming to his senses, after the invocation to Jesus, that of apologizing to
mother. Third act, an enormous fear of having deserved the word of Jesus...
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Maria Valtorta - Quaderni - 15 luglio
1943:
DDice Gesù: “Eccomi a medicarti tutta. Ma, povera Maria, certe ferite sono necessarie e rientrano nel lavoro che un’anima deve subire per formarsi nella forma che l’Artefice divino le vuole dare. Il blocco di marmo già sbozzato dice a sé stesso: “Mi pare che basti di essere martellato, scalfito, scalpellato. Sono bello abbastanza e rendo l’idea dello scultore”. Ma lo scultore non la vede così, e picchia, e scalpella ancora finché l’opera è perfetta. Lo stesso, Io con le anime; e quanto più ho disegni speciali su un’anima, tanto più la lavoro. Dunque senti. Tu sei immersa da qualche mese nella pace e nella gioia mistica. Ma non ti devi dimenticare che molti non lo sono e che tu ci sei unicamente per grazia mia. Ora, ecco, la bufera di ieri ha servito proprio a ricordarti queste due cose.
La prima è che tu sei una povera, povera creatura piena
di manchevolezze e hai un grande bisogno di aiuto da tutti per non mancare, hai soprattutto bisogno della
amabilità del tuo Gesù. Se Egli ti
posa a terra per un attimo, fai come un bambino
di pochi mesi: cadi subito, ti sporchi e ti fai del male. La seconda è che l’anima vittima è in continuo servizio
per i suoi fratelli. Guarda, Maria, quanti, quanti, quanti sono portati alla
desolazione e alla disperazione da
un complesso di circostanze. Il vivere e il convivere, soprattutto, sono tante
trappole per attanagliare le povere creature e portarle a dubitare di se
stesse, degli altri, di Dio.
Non tutti, o Maria, hanno Me nel modo come tu mi hai. E se tu, avendo Me, soffri così della
altrui maniera d’agire, pensa cosa devono soffrire gli altri che non hanno il
mio petto per piangervi sopra. Tu mi hai sempre avuto, anche quando ti credevi
sola e non venivi a Me. Non venivi, ma venivo Io. La mia vicinanza non vista è
bastata a metter pace nelle tempeste
del tuo cuore. Una pace relativa
poiché tu, allora, non mi aiutavi. Ma era sempre tanta da impedire il tuo
naufragio. Ma gli altri! ...Gli altri che mi sono nemici, gli altri che hanno
talmente intiepidita la fede da non
essere più fede! ...Essi, nella tempesta, non hanno il Maestro. Se mi stessi attenta quando ti parlo! Te ne ho parlato in
questi giorni sul come devi trattare tua madre e sulla necessità, per le
vittime, di bere al mio posto il fiele e l’aceto. Perciò sta’ calma. Lo hai
bevuto, non troppo lietamente, in verità. Ma lo hai bevuto.
Non è stato senza scopo. Offri il tuo dolore, il tuo avvilimento per non essere stata più
brava. Offri tutto per i fratelli. E non dubitare di Me. Il tuo Maestro capisce
meglio di tutti. Se tu avessi avuto rancore o se avessi inveito contro Me, mi
avresti ferito. Ma la tua umiliazione
verso tua madre e il tuo rifugiarti in Me per aiuto hanno annullato quel che è
dato dallo squilibrio del tuo dominio. Sei una bimba che ha fatto le bizze. I
bimbi sono perdonati, specie quando sono malati e quando si pentono d’esser stati bizzosi. E Gesù ti perdona. Vedrai che anche il
Padre, che parla in mio Nome e per mia ispirazione, ti dice lo stesso. Vuoi farne
la prova? Non gli dare questo quaderno prima della confessione e confèssati.
Vedrai. Sii buona e fiduciosa. Amami e
soffri.
Pensa che solo Io
ti amo come ti occorre essere amata,
che solo Io ti comprendo alla
perfezione, che solo Io ti posso consolare
veramente. Soffri… ce n’è un bisogno infinito in questi giorni: per tutti e
specie per voi italiani. Ti ho detto d’essere cisterna di carità per dare a tutti le dolci acque dell’amore. Ma
ti dico che devi, per una operazione dolorosissima, depurare anche le acque amarissime dell’odio allo scopo di
dissetare sempre più i fratelli morenti di tante seti. I bisogni crescono,
bisogna cresca la cisterna. E dato che sarebbe sacrilego e stolto unire l’amore
all’odio e corrompere la dolcezza dell’acqua d’amore con l’amarezza dell’acqua dell’odio,
a costo del tuo dolore devi metterti come un filtro soprannaturale: assorbire tu tutto l’amaro, lasciar filtrare
l’acqua depurata onde cresca l’onda nella cisterna della carità.
Chi ha dato un bicchiere d’acqua in mio Nome sarà benedetto. Ma chi quel bicchiere se lo spreme dal cuore, che avrà?
Pensalo tu e Sali”. Ieri mi sono proprio lasciata prendere il sopravvento dall’’umano.
Non porto a mia scusante né il dolore talmente spasmodico da farmi pensare con
desiderio alla morfina, né i crucci di questi giorni, né l’altrui mancanza di prudenza e carità. Non invoco nulla a
mia discolpa. Dico che ho lasciato che l’umano mi soverchiasse e... ho
straripato. Dopo... mentre ancora straripavo, mi sono attaccata al mio Gesù perché sentivo la pazzia nel
cranio e la tentazione in cuore. Secondo atto di rinsavimento, dopo
l’invocazione a Gesù, quello di chiedere scusa a mamma. Terzo atto, una enorme
paura di avere demeritato la parola di Gesù...
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