Friday, May 19, 2023

Maria Valtorta - Notebooks - 28 July 1943

 


Maria Valtorta - Notebooks - 28 July 1943:

 

Maria Valtorta – HOME PAGE

 

God is patient, but he is not, in his infinite patience, guilty towards himself. And he would be guilty if he urged his patience, in not intervening to say: "Enough" Jesus says: "It has not been a long time since I told you to help me save them, those guilty of the last sin. You prayed. This is enough for me because, in truth, it only requires Me to understand everything. But for you, my children, absolute revelation is not necessary. Everything I tell you is a gift to which you have no right, a gift spontaneous of the Father to his dearest ones, because it’s dear to my Heart to give you my confidences, to take you by the hand and introduce you to the secret of the King. But you don't have to expect it. It’s so beautiful to be confidants of a God, but it is also so beautiful and holy to be little children, totally and blindly abandoned to the Father who acts on his own, and the children let themselves be led without wanting to know where the Father is leading them. Be sure, or children, I guide you on the paths of Good.

 

Your Father wants only your good. Both confidants and trustees are needed for the joy of my Heart, and it’s supreme perfection to be, then, "confidants-confident". Then you are disciples, already capable of acting in the name of the Master, and little children who let themselves be led by the Father. You are, then, my comfort and my joy. In a world such as yours, it’s so difficult for Me to find disciple souls! And it’s even more difficult to find, even in children, souls of children! The breath of the Beast has corrupted you so much that it has killed the simplicity, the trust, the innocence, in which I rested, even in the souls of children. Yesterday I didn't tell you anything, Maria, and you were lost like one who has lost his way. But I am not only your Master, I am your Doctor, and a doctor not only of the spirit, but also of your flesh. Yesterday I saw that you were too tired and I kept silent, saving so many words for you today. I don't want my little mouthpiece to break in an effort beyond his strength. Today I speak for yesterday and for today. You prayed, offered and suffered according to my desire to prevent the fulfillment of the last sin.

 

And you succeeded, even though you thought one thing and actually "the last fault" was another. I had inspired many desires in the best souls to pray and suffer for this purpose, because it took a lot, a lot, a lot of effort to overcome the danger. And it still takes a lot, a lot, a lot of effort to bring it to an end without degeneration worse than the first evil. Yesterday, the only sign of my being with you for being your Light and Voice, was guiding your hand in opening the Book to the pages that after centuries speak of the now. We will read them together and I will comment on them for you. But, since yesterday, you have understood that in them was "today". A great evil has been prevented, Maria, a great evil. I have had pity on you, people who have Christian Rome at heart. However, now more than ever, it’s necessary to pray and suffer a lot, Maria, and to make people pray and suffer, if possible - but it’s more difficult because the heroes of suffering are very few - so that the eradicated "great evil" does not germinate, as malignant plant, in a thousand little evils that would end up forming a cursed forest in which you would all perish with unimaginable horror. I took pity on you. But woe to you if, to this pity wrested from Justice, at the request of my prayers, of my Mother, of the Protectors and of the victims, you, my people, responded with actions that would make you lose my grace.

 

Woe to you if the only great "self-idolatry" were succeeded by the small and numerous "self-idolatry"! There is only one God, and that is Me, and there is no God but Me. This must be remembered. God is patient, but he is not, in his infinite patience, guilty towards himself. And it would be guilty if he pushed his patience, in not intervening to say: "Enough", to the point of indifference towards self-respect. For a fallen idol, do not raise many little idols, all adorned with the same satanic signs of lust, pride, fraud, arrogance and the like. If you are good, I will save you to the end. I promise you this, and it’s a promise from a God. And, in my Intelligence to which nothing is hidden - even the most secret of crimes, even the most insignificant of human motions - I don’t claim that an entire people is perfect. I know that if I had to reward you when you had all achieved Goodness, I would never reward you, but I mean that if it’s inevitable that someone sins, the mass is such as to impose on the Chiefs a conduct worthy of my reward. Because, always remember, the Chiefs commit Sins, but it’s the mass that, with its minor sins, leads the Chiefs to great Sin. And that's enough for now, my soul. Later we will re-read Isaiah together and, as in the synagogue and in the Temple, I will comment it on you".

 


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Maria Valtorta – Quaderni - 28 luglio 1943:

 

Maria Valtorta – HOME PAGE

 

Dio è paziente, ma non è, nella sua infinita pazienza, colpevole verso Sé stesso. E colpevole sarebbe se spingesse la sua pazienza, nel non intervenire a dire: “Basta” Dice Gesù: "Non è molto tempo che ti ho detto di aiutarmi a salvarli, i colpevoli dell’ultimo peccato. Ma tu non hai capito quanto volevo dire. Hai pregato. Mi basta questo perché, in verità, necessita solo a Me di capire tutto. Ma per voi, figli miei, non è necessaria la rivelazione assoluta. Tutto quanto vi dico, è un dono al quale non avete diritto, un dono spontaneo del Padre ai suoi più cari, perché è caro al mio Cuore farvi le mie confidenze, prendervi per mano e introdurvi nel segreto del Re. Ma non dovete pretenderlo. È tanto bello essere confidenti di un Dio, ma è anche tanto bello e santo essere figliolini, tutti e ciecamente abbandonati al Padre che agisce di suo proprio, e i figli si lasciano condurre senza voler sapere dove il Padre li conduce. State sicuri, o figli, Io vi guido su vie di Bene.

 

Il vostro Padre non vuole che il vostro bene. Sia i confidenti che i fidenti ci vogliono per la gioia del mio Cuore, ed è somma perfezione essere, poi, “confidenti-fidenti”. Allora siete discepoli, già capaci di agire in nome del Maestro, e pargoli che si lasciano condurre dal Padre. Siete, allora, il mio conforto e la mia letizia. In un mondo quale è il vostro, è così difficile per Me trovare anime di discepoli! Ed è ancora più difficile trovare, anche nei pargoli, anime di pargoli! Vi ha tanto corrotti il fiato della Bestia che ha ucciso la semplicità, la fiducia, l’innocenza, nella quale Io mi riposavo, anche nelle anime dei bimbi. Ieri non ti ho detto nulla, Maria, e tu eri smarrita come uno che ha perduto la via. Ma Io sono non solo il tuo Maestro, sono il tuo Medico, e medico non soltanto dello spirito, ma anche della tua carne. Ho visto, ieri, che eri troppo stanca e ho taciuto, serbando a oggi tante parole per te. Non voglio che il mio piccolo portavoce si spezzi nello sforzo superiore alle sue forze. Oggi parlo per ieri e per oggi. Tu hai pregato, offerto e sofferto secondo il mio desiderio di impedire il compiersi dell’ultima colpa.

 

E vi sei riuscita, per quanto tu pensassi una cosa e in realtà “l’ultima colpa” fosse un’altra. Avevo ispirato nelle anime migliori molti desideri di pregare e soffrire per questo scopo, perché vi era bisogno di molto, molto, molto sforzo per vincere il pericolo. E vi è bisogno tuttora di molto, molto, molto sforzo per condurre a termine la cosa senza degenerazioni peggiori del primo male. Ieri, unico segno del mio essere con te per esserti Luce e Voce, è stato il guidarti la mano nell’aprire il Libro alle pagine che a distanza di secoli parlano di ora. Le leggeremo insieme ed Io te le commenterò. Ma, da ieri, hai capito che in esse era “l’oggi”. È stato impedito un grande male, Maria, un grande male. Ho avuto pietà di voi, popolo che avete Roma cristiana per cuore. Però, ora più che mai, bisogna molto pregare e soffrire, Maria, e fare pregare, e soffrire, se fosse possibile - ma è più difficile perché gli eroi della sofferenza sono molto pochi - perché il “grande male” debellato non germogli, come pianta maligna, in mille piccoli mali che finirebbero per formare un bosco maledetto in cui tutti perireste con orrore non immaginabile. Ho avuto pietà di voi. Ma guai se, a questa pietà strappata alla Giustizia, per l’istanza delle preghiere mie, di mia Madre, dei Protettori e delle vittime, voi, o popolo mio, rispondeste con azioni che vi farebbero demeritare la mia grazia.

 

Guai se alla unica grande “autoidolatria” succedesse la piccola e numerosa “autoidolatria”! Uno solo è Dio, e sono Io, e non vi è altro Dio all’infuori di Me. Questo va ricordato. Dio è paziente, ma non è, nella sua infinita pazienza, colpevole verso Sé stesso. E colpevole sarebbe se spingesse la sua pazienza, nel non intervenire a dire: “Basta”, sino a una indifferenza verso il rispetto di Sé stesso. Per un idolo caduto non innalzate tanti idoletti, tutti ornati degli stessi segni satanici di lussuria, superbia, frode, prepotenza e simili. Se sarete buoni, vi salverò sino in fondo. Ve lo prometto, ed è promessa di un Dio. E, nella mia Intelligenza a cui nulla è occulto - anche il più segreto dei delitti, anche il più insignificante dei moti umani - non pretendo che tutto un popolo sia perfetto. So che se dovessi premiarvi quando tutti aveste raggiunto la Bontà, non vi premierei mai, ma intendo che se è inevitabile che qualcuno pecchi, la massa sia tale da imporre ai Capi una condotta degna del mio premio. Poiché, ricordatelo sempre, i Capi compiono i Peccati, ma è la massa che, coi suoi peccati minori, porta i Capi al grande Peccare. E per ora basta, anima mia. Più tardi rileggeremo insieme Isaia e, come nella sinagoga e nel Tempio, Io te lo commenterò”.

 


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