Friday, June 30, 2023

Maria Valtorta - Notebooks - August 18, 1943

 


Maria Valtorta - Notebooks - August 18, 1943:

Why the Mass, why the Eucharist, why the Confession do not sanctify you as it should happen?

 

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Jesus says: “I continue to explain to you the steps that I believe are appropriate. It is said: "To the victor I will feed from the tree of life...". And this thought was applied to Me. Yes, I am a tree of eternal life and I give myself to you as food in the Eucharist and my sight will be the joyful food of the victors in the Hereafter. But there is another meaning that many ignore, precisely because many who comment on me are not "winners". Who is winner? What does it take to be? Works resounding with heroism? No. Then there would be too few winners. Winners are those who defeat the Beast in himself who would like to get the better of them. In truth, between the atrocious but brief martyrdom, aided by supernatural and natural coefficients, and the secret, obscure and continuous struggle, it is, on the scales of God, of greater weight, or at least of a weight of a different race, but precious, this 'last.

 

No tyrant is greater than the flesh and the devil. And those who know how to overcome the flesh and the devil and make the flesh a spirit and the devil defeated, are the "winners". But to be so, you must have given yourself totally to Love. Totally: he who loves with all his strength reserves nothing for himself, and by not saving for himself he doesn’t reserve for the flesh and for the devil. He gives everything to his God and God gives everything to his lover. He gives him the he Verb of him. Here is what gives the victor to eat, since this Earth, nor could he give him greater thing. He gives Me, Word of the Father, to be food for the spirit consecrated to Heaven. My Word comes down to feed the souls all given to their Lord God. My Word comes to be you a priest and a guide for you who seek true guidance, and who see so many weak guides for the crowds who perish without true guidance. You, who have understood the truth, know that this alone is necessary: to live by My Word, to believe my Word, to walk according to my Word.

 

How about a guy who wants to live on sweets, liquor and smoke? You say that he will die because that is not the food he needs to live healthy. The same is true of those who tire themselves in a thousand outward appearances, and don’t pay attention to what is the nucleus of the whole life of the soul: my Word. Why the Mass, why the Eucharist, why the Confession do not sanctify you as it should happen? Because they are pro forma for you, you don’t make them fruitful with your attention to my Word. Worse: suffocate my Word, which I cast from the heights of Heaven to appeal and to your light, under lukewarmness, hypocrisy, more or less serious guilt. You don't love me: that's all. Loving does not mean making a superficial visit from time to time out of worldly courtesy. Loving means living with a united soul, fused, and lit by a single fire that feeds another soul. Then understanding also takes place in fusion.

 

I speak, no longer far, from the Heavens, but I take abode - and with Me the Father and the Spirit, because we are one - I take abode in the heart that loves Me, and my word is no longer a whisper but Full voice, it is no longer isolated but continuous. I am then the true "Master". I am the One who 20 centuries ago spoke tirelessly to the crowds, and who now finds his delight in speaking to his favorites who know how to listen, and of whom I make my channels of grace. How much Life I give you! True life, Holy life, Eternal life, Joyful life with my Word which is the Father's Word and the Spirit's Love. Yes, indeed I give the "winner" the fruit of the tree of life to eat. I give it to you from this earth with my spiritual doctrine, which I return to bring among men so that all men do not perish. I give it to you in the hereafter with My being among you forever. I am real Life. Remain in Me, my beloved, and you will know no death”.

 


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Maria Valtorta – Quaderni - 18 agosto 1943:

Perché la Messa, perché l’Eucarestia, perché la Confessione non vi santificano come dovrebbe avvenire?

 

Maria Valtorta – HOME PAGE

 

Dice Gesù: “Continuo a spiegarti i passi che credo opportuni. È detto: “Al vincitore darò a mangiare dell’albero di vita...”. E si è applicato tal pensiero a Me. Sì, sono albero di vita eterna e mi do a voi per cibo nell’Eucarestia e la mia vista sarà cibo gaudioso dei vincitori nell’altra vita. Ma vi è un altro significato che molti ignorano, appunto perché molti che mi commentano non sono “vincitori”. Chi è vincitore? Cosa occorre per esserlo? Opere risuonanti di eroismo? No. Allora sarebbero troppo pochi coloro che vincono. Sono vincitori coloro che vincono in sé la Bestia che vorrebbe avere ragione di loro. In verità tra il martirio atroce ma breve, aiutato da coefficienti soprannaturali e naturali, e la lotta segreta, oscura e continua, è, sulle bilance di Dio, di maggior peso, o quanto meno di un peso di diversa razza, ma prezioso, quest’ultima.

 

Nessun tiranno è maggior tiranno della carne e del Demonio. E coloro che sanno vincere la carne e il Demonio e fare della carne uno spirito e del Demonio un vinto, sono i “vincitori”. Ma per esserlo bisogna essersi dati totalmente all’Amore. Totalmente: colui che ama con tutte le sue forze non riserba nulla per sé stesso, e non serbando per sé stesso non serba per la carne e per il Demonio. Dà tutto al suo Dio e Dio dà tutto al suo amatore. Gli dà il suo Verbo. Ecco ciò che dà al vincitore da mangiare, sin da questa Terra, né poteva dargli cosa più grande. Dà Me, Verbo del Padre, per esser cibo dello spirito consacrato al Cielo. La mia Parola scende a nutrire le anime date tutte al loro Signore Iddio. Viene la mia Parola per esservi sacerdote e guida a voi che cercate la guida vera e che vedete tante deboli guide per le turbe che periscono senza guida vera. Voi, che avete capito la Verità, sapete che questo solo è necessario: vivere della mia Parola, credere alla mia Parola, camminare secondo la mia Parola.

 

Che te ne pare di uno che vuol vivere di dolciumi, liquori e fumo? Tu dici che colui morrà perché non è quello il cibo che necessita a viver sani. Lo stesso è di chi si affatica in mille esteriorità e non bada a quello che è nucleo di tutta la vita dell’anima: la mia Parola. Perché la Messa, perché l’Eucarestia, perché la Confessione non vi santificano come dovrebbe avvenire? Perché sono per voi dei pro-forma, non li rendete fecondi con l’attenzione alla mia Parola. Peggio: soffocate la mia Parola, che Io lancio dall’alto del Cielo a richiamo e a luce vostra, sotto la tiepidezza, l’ipocrisia, la colpa più o meno grave. Non mi amate: ecco tutto. Amare non vuol dire fare di tanto in tanto una visita superficiale di mondana cortesia. Amare vuol dire vivere con l’anima unita, fusa, accesa ad un unico fuoco che alimenta un’altra anima. Allora nella fusione avviene anche la comprensione.

 

Io parlo, non più lontano, dall’alto dei Cieli, ma prendo dimora - e con Me il Padre e lo Spirito, perché siamo una cosa sola - Io prendo dimora nel cuore che mi ama, e la mia parola non è più sussurro ma Voce piena, non è più isolata ma continua. Sono allora il “Maestro” vero. Sono Colui che 20 secoli or sono parlava alle turbe instancabilmente e che ora trova la sua delizia a parlare ai suoi prediletti che lo sanno ascoltare e di cui faccio i miei canali di grazia. Quanta Vita vi do! Vita vera, Vita santa, Vita eterna, Vita gau­­diosa con la mia Parola che è Parola del Padre e Amore dello Spirito. Sì, che in verità Io do al “vincitore” da mangiare il frutto dell’albero di Vita. Ve lo do da questa Terra con la mia spirituale dottrina, che torno a portare fra gli uomini acciò non tutti gli uomini periscano. Ve lo do nell’altra vita col mio essere fra voi in eterno. Io sono la Vita vera. Permanete in Me, miei diletti, e non conoscerete morte”.

 


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