Friday, June 2, 2023

Maria Valtorta - Notebooks - August 4, 1943

 


Maria Valtorta - Notebooks - August 4, 1943:

Losing one's life is a purchase for the man who lives by faith and spirit

 

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Jesus says: "Losing one's life, the greatest misfortune for the man who lives in the flesh and blood, is not a loss, but a gain for the man who lives by Faith and in the spirit. This is why I said: "Don't fear those who can kill your body". I am with the innocent, killed by any cause of human cruelty; I am with the martyrs as with the soldiers; I am with the oppressed under a family yoke that reaches the point of crime, as with the suppressed with means cursed by Me in sacrilegious and ferocious wars. I say: sacrilegious. And what should I say differently? It is not a contravention of my Law to act with arrogance, using and abusing force for reasons of human pride which result in the destruction of lives and of consciences? And what temple greater than the heart of man created by Me and where should I dwell? But can the God of Peace ever dwell where there are thoughts of war? Dwell where under the aegis of war man allows himself licenses Do you live where under the gust of war faith dies and non-faith takes over, hope dies and despair takes over, charity dies and ferocity takes over, prayer dies and blasphemy takes over? Aren't these desecrations of a heart?

 

And whoever desecrates doesn’t commit sacrilege? Therefore I said: "Don’t be afraid of those who kill the body and can do nothing more". I comfort those unjustly killed in the hour of trial, and this is a guarantee that after that hour the beatific Light comes. But I say to you: "Fear him who, after having killed you, can throw you into hell". Killed how? Killed what? Your soul and your spirit. The soul which is the casket, the holy ark, the ciborium which contains the spirit, which is the gem lifted by the hand of God from the boundless treasures of his ego to place it inside the creature: a sign that cannot be denied of your origin of my children. Like the blood in your veins, the spirit is in your interior of flesh. And as the blood gives life to the flesh to live the days of the Earth, so the spirit gives life to the soul to live the days that have no end.

 

Therefore the loss, without limit of measure, is that of the spirit and not of a little flesh. Nor is there a crime greater and more condemned by God than this of killing a spirit by depriving it of the grace that makes it a child of God. As a child grows and forms in its mother's womb, reaching the perfect age of intrauterine life, drawing nourishment by organs which keep him in contact with the nurturing organs of the mother, so he who knows how to live the life of the spirit and preserve the spirit is like a child in my womb and grows up and reaches the perfect age of life within Me, drawing from Me nourishment and strength. Isn't it joy and security for you to think that you live of Me, in Me, for Me, with Me? Whoever lets the Enemy kill his spirit becomes his accomplice. He with his own hands holds open the sack in which the Cursed One encloses your soul, first depriving it of Light, then of Life, plunging it into his infernal abyss from which there is no exit and on which rests the eternal curse of God. And I will be able never, I who say: "Thou shalt not kill" and condemn the killing of a flesh, never pronounce condemnation on whoever kills the spirit? About who. Safe.

 

Because you have a will and if you don't want to, the Enemy can't. Therefore it’s you who kill your spirit. And upon whoever kills the spirit, truly truly I tell you that with just and terrible anger my Voice will thunder as a Father denied by a son, as a King defrauded by a subject, to pronounce the word of condemnation. In your suffering, therefore, be sure: for the flesh that dies, your spirit grows more and more: it feeds on dying, as a victim of love, on your body. How beautiful will be the day when, by breaking the clay of the earthly vessel, your spirit will blossom free and strong, for the eternal joy of your Jesus, in Heaven".

 


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Maria Valtorta – Quaderni - 4 agosto 1943:

Perdere la vita, è un acquisto per l’uomo che vive di Fede e di spirito

 

Maria Valtorta – HOME PAGE

 

Dice Gesù: "Perdere la vita, somma sventura per l’uomo che vive nella carne e nel sangue, non è una perdita, ma un acquisto per l’uomo che vive di Fede e di spirito. Per questo Io ho detto: “Non temete coloro che vi possono uccidere il corpo”. Io sono presso gli innocenti, uccisi da qualsiasi causa di crudeltà umana; sono presso i martiri come presso i soldati; sono presso gli oppressi sotto un giogo famigliare che giunge al delitto, come presso i soppressi con mezzi da Me maledetti nelle guerre sacrileghe e feroci. Dico: sacrileghe. E che dovrei dire di diverso? Non è contravvenire alla mia Legge agire con prepotenza, usando e abusando della forza per motivi di orgoglio umano che hanno per frutto distruzione di vite e di coscienze? E quale tempio più grande del cuore dell’uomo da Me creato e dove Io dovrei abitare? Ma può mai il Dio della Pace abitare dove sono pensieri di guerra? Abitare dove sotto l’egida della guerra l’uomo si permette licenze colpevoli? Abitare dove sotto la raffica della guerra muore la fede e subentra la non fede, muore la speranza e subentra la disperazione, muore la carità e subentra la ferocia, muore la preghiera e subentra la bestemmia? Non sono, queste, sconsacrazioni di un cuore?

 

E chi sconsacra non commette sacrilegio? Perciò Io ho detto: “Non temete di chi uccide il corpo e non può fare nulla di più”. Io conforto gli ingiustamente uccisi nell’ora della prova, e ciò è garanzia che dopo quell’ora viene la Luce che beatifica. Ma vi dico: “Temete colui che, dopo avervi ucciso, vi può gettare nella geenna”. Ucciso come? Ucciso che? La vostra anima e il vostro spirito. L’anima che è lo scrigno, l’arca santa, il ciborio che contiene lo spirito, che è la gemma levata dalla mano di Dio dagli sconfinati tesori del suo Io per porla dentro alla creatura: segno che non si può negare della vostra origine di figli miei. Come il sangue nelle vene sta lo spirito nel vostro interno di carne. E come il sangue dà vita alla carne per vivere i giorni della Terra, così lo spirito dà vita all’anima per vivere i giorni che non hanno fine.

 

Dunque la perdita, senza limite di misura, è quella dello spirito e non di poca carne. Né vi è delitto più grande e più condannato da Dio di questo di uccidere uno spirito privandolo della grazia che lo fa figlio di Dio. Come un figlio nel seno della madre cresce e si forma, raggiungendo l’età perfetta della vita intrauterina, attingendo nutrimento da organi che lo tengono in contatto cogli organi di nutrimento della madre, così colui che sa vivere la vita dello spirito e conservare lo spirito è come un figlio nel seno mio e cresce e raggiunge l’età perfetta della vita intra-Me, attingendo da Me nutrimento e forza. Non ti è gioia e sicurezza pensare che vivi di Me, in Me, per Me, con Me? Colui che lascia che il Nemico uccida il suo spirito si rende complice del medesimo. Colui con le sue stesse mani tiene aperto il sacco in cui il Maledetto chiude la vostra anima, privandola della Luce prima, della Vita poi, sprofondandola nel suo baratro infernale da dove non si esce e su cui grava la maledizione eterna di Dio. E potrò mai, Io che dico: “Non ammazzare” e condanno l’uccisione di una carne, non pronunciare condanna su chi uccide lo spirito? Su chi. Sicuro.

 

Poiché avete una volontà e, se non volete voi, il Nemico non può. Perciò siete voi che uccidete lo spirito vostro. E su chi uccide lo spirito, in verità in verità vi dico che con ira giusta e terribile tuonerà la mia Voce di Padre rinnegato da un figlio, di Re defraudato da un suddito, per pronunciare la parola di condanna. Nel tuo soffrire stai dunque sicura: per la carne che muore, sempre più cresce lo spirito tuo: si alimenta del morire, come vittima d’amore, del tuo corpo. Come sarà bello il giorno in cui, rompendo l’argilla del vaso terreno, il tuo spirito sboccerà libero e forte, per la gioia eterna del tuo Gesù, in Cielo”.

 


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