Maria
Valtorta: Notebooks - 3 September 1943:
The
doors of divine mercy open not only under the push of my Mother's hand, but
also at her simple gaze.
Jesus says: "Blessed are
those lips and those lands in which it is pronounced: "Hail Mary". Hail: I greet you. The smallest to the oldest,
the child to the parent, the inferior to the superior, are required, in the law
of human education, to often say the respectful,
dutiful, loving greeting, depending
on the case. My brother must not deny this act of reverential love to the perfect Mother we have in Heaven.
Hail Mary. It’s a greeting that cleanses the lips and the heart because one cannot say those words, with reflection and
feeling, without feeling oneself becoming better!
It’s like approaching an angelic light
source and an oasis made of blooming lilies. Hail, the word of the angel
that you are allowed to say to greet The
one that the Three eternal Persons
greet with love, the invocation that
saves, always have it very much on
your lips. But not as a mechanical movement from which the soul is excluded,
but as a movement of the spirit that
bows before Mary's royalty and tends
towards the heart of her Mother. If you knew how to say
these words in true spirit, even just these two words, you would be kinder, purer, more charitable. Because the eyes of your
spirit would then be fixed on Mary
and her holiness would enter your
heart through that contemplation.
If you could say them, you
would never be desolate. Because she is the source of graces and mercy.
The doors of divine mercy open not only under the push of my Mother's hand, but also at her simple
gaze. I go back to saying: blessed are those lips and those districts in which
she pronounces: "Hail Mary".
But she speaks properly. Because, if it’s true that God is not mocked, it’s also true that Mary is not deceived.
Always remember that she is the Daughter
of the Father, the Mother of the Son,
the Spouse of the Holy Spirit, and
that her fusion with the Trinity is perfect. Therefore she possesses the powers, the intelligences,
the wisdoms of the Lord. And she possesses them with absolute fullness. It is useless to go
to Mary with a soul dirty with
corruption and hatred.
She is your Mother and knows how to heal your wounds, but she wants you to
at least have the desire to heal from
them. What is the use of turning to Mary,
the Most Pure, if leaving her altar, or finishing pronouncing her name, you go
to commit a sin of the flesh or utter words of blasphemy? What is the point of
turning to Mary, the Merciful, if
immediately afterwards, indeed if at the same time, you have grudges in your
heart and curses on your lips for your brothers? What salvation can this Savior get you if you destroy your
salvation with your perverse will? Everything is possible with God's mercy and Mary's power, but why risks eternal life waiting to achieve the
good will of repentance at the hour of death?
Wouldn't it be good, since you
don't know when your call will be at my doors, to be true friends of Mary for life
and thus have a guarantee of salvation?
Because, I repeat, friendship with Mary
is the cause of perfection because
it infuses and transfuses the virtues
of the chosen Friend, whom God has not disdained and who has
granted you as the crowning glory of the Son's
work of redemption her. I, the Christ, have saved you with Pain and Blood;
She, Mary, with her Pain and tears, and she would like to save you with her Love
and her smile".
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Maria Valtorta: Quaderni - 3 settembre
1943:
Le porte della misericordia divina si
aprono non soltanto sotto la spinta della mano di mia Madre, ma anche al suo
semplice sguardo.
Dice Gesù: “Beate quelle labbra e quelle
contrade in cui si pronuncia: “Ave Maria”.
Ave: io ti saluto. Il più piccolo al più grande, il bimbo al genitore,
l’inferiore al superiore, sono tenuti, nella legge di educazione umana, a dire
sovente il saluto rispettoso,
doveroso, amoroso, a seconda dei
casi. Il fratello mio non deve negare questo atto di amore riverenziale alla Mamma
perfetta che abbiamo in Cielo. Ave
Maria. È un saluto che monda le labbra e il cuore perché non si possono
dire quelle parole, con riflessione e sentimento, senza sentirsi divenire più buoni! È come avvicinarsi a una sorgente di luce angelica e a un’oasi
fatta di gigli in fiore. Ave, la
parola dell’angelo che vi è concesso
di dire per salutare Quella che salutano con amore le Tre eterne Persone,
l’invocazione che salva, abbiatela sempre molto sulle labbra. Ma non come
movimento macchinale dal quale l’anima sia esclusa, sibbene come moto dello
spirito che si inchina davanti alla regalità di Maria e si tende verso il suo cuore di Madre. Se voi sapeste dire con vero spirito queste parole, anche
solo queste due parole, sareste più buoni, più puri, più caritatevoli. Perché gli occhi del vostro spirito sarebbero allora
fissi in Maria e la santità di Lei vi entrerebbe nel cuore attraverso a quella
contemplazione.
Se le sapeste dire, non sareste mai desolati. Perché Ella è la fonte delle grazie e della misericordia.
Le porte della misericordia divina si aprono non soltanto sotto la spinta della
mano di mia Madre, ma anche al suo
semplice sguardo. Torno a dire: beate quelle labbra e quelle contrade in cui si
pronuncia: “Ave Maria”. Ma si
pronuncia come si deve. Perché, se è vero che Dio non si irride, è anche vero che Maria non si inganna. Ricordatevi sempre che Ella è la Figlia del Padre, la Madre
del Figlio, la Sposa dello Spirito
Santo, e che la sua fusione con
la Trinità è perfetta. Perciò Ella del suo Signore possiede le potenze, le
intelligenze, le sapienze. E le possiede con la pienezza assoluta. Inutile
andare da Maria con l’anima sporca
di corruzione e di odio.
Ella vi è Madre
e sa medicare le vostre ferite, ma
vuole che almeno sia in voi il desiderio di guarire da esse. A che giova
volgersi a Maria, la Purissima, se
lasciando il suo altare, o finendo di pronunciare il suo nome, andate a
commettere peccato di carne o a proferire parole di bestemmia? Che vale
volgersi a Maria, la Pietosa, se
subito dopo, anzi se nel tempo stesso, avete in cuore rancori e sulle labbra
maledizioni per i fratelli? Che vi può procurare, di salvezza, questa Salvatrice, se voi distruggete, con la
vostra volontà perversa, la vostra salvezza? Tutto è possibile alla Misericordia di Dio e alla potenza di Maria, ma perché arrischiare
la vita eterna attendendo di conseguire la buona volontà di pentimento nell’ora
della morte?
Non sarebbe bene, poiché non sapete quando sarà la vostra chiamata alle mie porte, essere amici veri di Maria per tutta la vita e avere così garanzia di salvezza? Perché, lo ripeto, l’amicizia con Maria è causa di perfezione perché infonde e trasfonde le virtù dell’Amica eletta, che Dio non ha sdegnato e che vi ha concesso come coronamento dell’opera di redenzione del Figlio suo. Io, il Cristo, vi ho salvato col Dolore e col Sangue; Ella, Maria, con il Dolore e col suo pianto, e vorrebbe salvarvi col suo Amore e il suo sorriso”.
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