Thursday, April 25, 2024

MARIA VALTORTA - Gospel Chapter 111. 4

 


MARIA VALTORTA - The parable on the conversion of hearts.

Gospel Chapter 111. 4

 

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Jesus sets out among the thoughtful disciples “What do you think? Do not be afraid either for Me or for yourselves. We passed through Decapolis and Perea, and everywhere we saw farmers at work in the fields. Where the land was still under the stubble and weeds, arid, hard, cluttered with parasitic plants that the summer winds had brought and sown, taking the seeds from the desert wastes. They were the fields of the lazy and the pleasure-loving.

 

Elsewhere the earth was already opened by the plowshare and cleansed, with fire and by hand, of stones, brambles and weeds. And what was previously bad, that is, useless plants, now with the purification of fire and cutting, had changed into good: into fertilizer, into salts useful for fertilization. The earth will have cried under the pain of the blade that opened and searched it, and under the bite of the fire that ran over its wounds. But she will laugh more beautifully in spring, saying: “Man tortured me to give me this opulent harvest that makes me beautiful”. And these were the camps of the willing.

 


Elsewhere again the earth was already soft, clean even of the ashes, a true wedding bed for the nuptial of the clod with the seed and for the fruitful union that gives so much glory of ears. And they were the fields of the generous, to the point of perfection of industriousness. Well, it's the same with hearts. I am the Plowshare and My word is Fire. To prepare for eternal triumph. There are those who, lazy or pleasure-loving, still don't ask Me, don't want Me, they are satisfied with their vice, with evil passions, which seem like clothes of green and flowers and are thistles and thorns that tear the spirit to death, bind it and they make it a bundle for the fires of Gehenna. For now Decapoli and Perea are like this... and not the only ones. You don't ask Me for miracles because you don't want the cutting edge of the word and the ardor of the fire. But their time will come.

 

Elsewhere there are those who accept this cut and this ardor, and think: “It's painful. But it purifies me and will make me fertile for Good”. They are the ones who, even if they don't have the heroism to do it, let Me do it. The first step on My way. Finally, there are those who help with their diligent, day-long work, My work, and do not walk, but fly on the path of God. These are the faithful disciples: you and the others, who are scattered throughout Israel”.

 


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MARIA VALTORTA - La parabola sulla conversione dei cuori.

Evangelo Cap. 111. 4

 

Maria Valtorta – HOME PAGE

 

Gesù si mette in cammino fra i discepoli pensierosi “Che pensate? Non abbiate timore né per Me, né per voi. Siamo passati per la Decapoli e la Perea, e ovunque abbiamo visto agricoltori all’opera nei campi. Dove la terra era ancora sotto le stoppie e le gramigne, arida, dura, ingombra di piante parassite che i venti d’estate avevano portato e seminato rapendone i semi alle desolazioni desertiche. Erano i campi dei pigri e dei gaudenti.

 

Altrove la terra era già aperta dal vomere e mondata, col fuoco e con la mano, da pietre, rovi e gramigne. E ciò che prima era male, ossia le inutili piante, ecco che con la purificazione del fuoco e del taglio si erano mutate in bene: in concime, in sali utili alla fecondazione. La terra avrà pianto sotto il dolore della lama che la apriva e frugava e sotto il morso del fuoco che la scorreva sulle ferite. Ma riderà più bella a primavera, dicendo: “L’uomo mi ha torturata per darmi questa opulenta messe che mi fa bella”. E questi erano i campi dei volonterosi.

 


Altrove ancora la terra era già soffice, monda anche dalle ceneri, un vero letto nuziale per gli sponsali della zolla col seme e per il fecondo connubio che dà tanta gloria di spighe. Ed erano i campi dei generosi fino alla perfezione dell’operosità. Or bene, uguale è dei cuori. Io sono il Vomere e la Mia parola è Fuoco. Per preparare al trionfo eterno. Vi è chi, pigro o gaudente, ancor non mi chiede, non mi vuole, si appaga del suo vizio, delle passioni malvagie, che paiono veste di verde e di fiori e sono triboli e spine che lacerano a morte lo spirito, lo legano e ne fanno fascina per i fuochi della Geenna. Per ora Decapoli e Perea sono così… e non quelle sole. Non mi si chiede miracoli perché non si vuole il taglio della parola e l’ardore del fuoco. Ma verrà la loro ora.

 

Altrove vi è chi accetta questo taglio e questo ardore, e pensa: “È penoso. Ma mi purifica e mi farà fertile al Bene”. Sono quelli che, seppure non hanno l’eroismo di fare, lasciano che Io faccia. Il primo passo nella Mia via. Vi sono infine quelli che aiutano col loro solerte, diuturno lavoro, il Mio lavoro, e non camminano, ma volano sulla strada di Dio. Questi sono i discepoli fedeli: voi e gli altri che sono sparsi per Israele”.


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