Friday, May 24, 2024

Maria Valtorta – Notebooks - 26 December 1943

 


Maria Valtorta – Notebooks - 26 December 1943:

 

Most Holy Mary: Over all the children who cry because they no longer have a mother, I am close.

 

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Mary says: “Many, already enraptured in the heights of mysticism, were allowed to see my Holy Infant Son, to also hold Him to their hearts. But few were allowed to see me while I rendered to His Humanity the sweetest care that a mother gives to her newborn baby. It’s placing my faithful, in the deepest intimacy of our Family and of my life. It’s to make the love to give to my Jesus ever easier and more perfect, of whom you can admire the humility, the delicacy, the weakness of a new-born and receive from His wandering mouth one of the most profound lessons of sacrifice and charity given by Him. During His earthly life. Maria, if you think about it, I walked the path of visions backwards.

 

In an entirely supernatural manner and therefore dissimilar to what a human would follow, who usually begins from the humblest to ascend to the most exalted, because his lack of energy doesn’t allow him to fly to great and sudden heights. I, however, since I know that your senses need the grandiose to be fascinated, I followed another path. Mine. I have attracted and won your spiritual attention, with visions of glorious beauty; then, when I saw you taken and in love with me, I instructed and prepared you for the most intimate knowledge of your Mother and for the most profound lessons of my life and that of my Creature, the basic lessons of humility, the antidote to poison of Lucifer who, from Adam onwards, harms you so much and deviates you from the path of God.

 

I appeared to you, through the goodness of my Son, bearer of the living Eucharist, then Mother of the Savior, then exalted in Heaven. And after these silent visions of light and joy, which like celestial nets surrounded you and brought you to me, I taught you. If your soul had rebelled against the sweet net due to spiritual heaviness, I would have left you. But you wrapped yourself in them, making those visions your joy, your desire, your spur to always improve. And then, after the Queen, I showed you the Mother. To console you, without your mother anymore. To raise you, to my humility. To kidnap you in my joy. I always come when the time is right. I have always loved you. But I asked Jesus for you when I read God's mind that soon you would no longer have a mother.

 


He prepared the meeting and the union, may He be blessed! And I came. Didn't I, on Calvary, spiritually and collectively take on my mission as a mother? As in John I took you, orphans of Christ, you, of the nascent Church left without its Parent, so I take you when you remain orphans of the One who was your father and mother. At the union with Love and in contact with the heart of the Son, who was nourished by my heart, my heart took on the limitlessness of the heart of God, and I love you all, oh orphans of the Earth, and only if you want I give you my arm for support, my shoulder for support, my breast for rest, my heart to love you. And if everyone is not given, not by my will but due to their lack, to feel my embrace with the sense of a flesh now made almost spirit by the love that refines you, on all the children who cry because they no longer have a mother, I'm near.

 

Tell it to those who cry. Tell them to believe in me not only as a deified Queen, but as a true Woman to whom maternal tenderness is not unknown. Tell them to call me in their tears with the most beloved of names, the one I had from the Son, from His childhood to His ascension to Heaven and beyond: "Mom!". I will be the “mom”. Can you see how beautiful my baby is?! Do you understand why now every figuration, no longer has light and value for you?

 

You see my naked and sublime Maternity as it was, delicate as a rose born in a snowy winter landscape, pure as an April dawn, holy as an angelic cry, humble as it had to be to be that of the Victor of Pride eternal. You cannot consider those words foreign to you. I might even teach you. But I don't want to do it. You wouldn't understand them anyway, and they would only serve the scientific curiosities of curious desecrators of the mystery. Keep its harmony in your heart like the luminous sound of a stream of pearls. And you continue to be worshipful. I am with you".

 

Jesus says: “Remember that you will not be great by contemplations and revelations, but by your sacrifice. God grants you the first not through your merit, but through His infinite goodness. The second is the flower of your spirit, and it’s the one that has merit in My eyes. Increase it without human considerations, to the limit of your physical and spiritual strength. The more you rise, the higher I will kidnap you. And don't be afraid. And don't worry if the inside shows through. Even seeing someone kidnapped in God is sanctification for the brothers. Don't put anything of your own. Never pollute this pool of mystical life, with human elements. And let Me do it, I won't tell you more about this either. Blessed in my mother”.

 


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Maria Valtorta – Quaderni - 26 dicembre 1943:

 

Maria Santissima: Su tutti i figli che piangono perché non hanno più madre, io sono presso.

 

Maria Valtorta – HOME PAGE

 

Dice Maria: “A molti, già rapiti nelle altezze della mistica, fu concesso di vedere il mio Santo Figlio infante, di stringerlo anche al cuore. Ma a pochi fu concesso vedermi mentre rendevo alla Sua Umanità le più dolci cure che una madre dona al suo neonato. È mettere il mio fedele, nell’intimità più profonda della nostra Famiglia e della mia vita. È rendervi sempre più facile e perfetto l’amore da dare al mio Gesù, del quale potete ammirare l’umiltà, la delicatezza, la debolezza di neogenito e ricevere dalla sua bocchina vagente una delle più profonde lezioni di sacrificio e di carità da Lui date durante la sua vita terrena. Maria, se rifletti, ho percorso a ritroso il cammino delle visioni.

 

In maniera tutta soprannaturale e perciò dissimile da quella che avrebbe seguito un umano, il quale di solito comincia dal più umile per salire al più eccelso, perché la sua poca lena non gli permette il volo a grandi e subite altezze. Io invece, poiché so che ai vostri sensi, per essere affascinati, occorre il grandioso, ho seguito altra via. La mia. Ho attirato e conquiso la tua attenzione spirituale, con visioni di gloriosa bellezza; poi, quando ti ho vista presa e innamorata di me, ti ho istruita e preparata alle più intime conoscenze della Madre tua e alle più profonde lezioni della mia vita e di quella della mia Creatura, alle lezioni-base dell’umiltà, antidoto al veleno di Lucifero che da Adamo in poi, tanto vi nuoce e vi devia dalla via di Dio.

 

Ti sono apparsa, per bontà del Figlio mio, portatrice della viva Eucarestia, indi Madre del Salvatore, poscia esaltata in Cielo. E dopo queste silenziose visioni di luce e gioia, che simili a celesti reti ti hanno circuita e portata a me, ti ho ammaestrata. Se la tua anima si fosse ribellata alla dolce rete per pesantezza spirituale, ti avrei lasciata. Ma tu vi ti sei avvolta, facendo di quelle visioni la tua gioia, il tuo desiderio, il tuo sprone al sempre meglio. E allora, dopo la Regina, ti ho mostrato la Mamma. Per consolare te, senza più mamma. Per innalzare te alla mia umiltà. Per rapire te nella mia gioia. Vengo sempre quando è il momento. Ti amavo da sempre. Ma ti ho chiesta a Gesù quando lessi nel pensiero di Dio, che presto non avresti avuto più mamma.

 


Egli ha preparato l’incontro e l’unione, che ne sia benedetto! Ed io sono venuta. Non ho, sul Calvario, preso spiritualmente e collettivamente la mia missione di madre? Come ho preso in Giovanni voi, orfani di Cristo, voi, della Chiesa nascente rimasta senza il suo Genitore, così prendo voi quando rimanete orfani di chi vi era padre e madre. All’unione con l’Amore e al contatto col cuore del Figlio, che del mio cuore si nutriva, il cuor mio ha preso l’illimitatezza del cuore di Dio, e vi amo tutti, o orfani della Terra, e sol che voi vogliate vi do il mio braccio per sostegno, la mia spalla per appoggio, il mio seno per riposo, il mio cuore per amarvi. E se a tutti non è dato, non per mia volontà ma per manchevolezza loro, di sentire il mio abbraccio col senso di una carne ormai resa quasi spirito dall’amore che vi affina, su tutti i figli che piangono perché non hanno più madre, io sono presso.

 

Dillo a coloro che piangono. Di’ loro che credano in me non solo come deificata Regina, ma come vera Donna alla quale non è ignota la materna tenerezza. Di’ che mi chiamino presso il loro pianto col più amato dei nomi, quello che ebbi dal Figlio, dalla sua puerizia alla sua ascensione al Cielo e oltre: “Mamma!”. Io sarò la “mamma”. Il mio Bambino lo vedi come è bello?! Comprendi perché ormai ogni figurazione non ha più per te, luce e valore?

 

Tu vedi la nuda e sublime mia Maternità così come fu, delicata come una rosa nata in un paesaggio nevoso d’inverno, pura come un’alba d’aprile, santa come un grido angelico, umile come doveva per esser quella del Vincitore della Superbia eterna. Non puoi ritenere quelle parole a te straniere. Potrei anche insegnartele. Ma non voglio farlo. Non le capiresti ugualmente, e non servirebbero che alle curiosità scientifiche dei curiosi profanatori del mistero. Serbatene l’armonia nel cuore come il suono luminoso di un rivo di perle. E continua ad essere adoratrice. Io sono con te”.

 

Dice Gesù: “Ricordati che non sarai grande per le contemplazioni e le rivelazioni, ma per il tuo sacrificio. Le prime te le concede Iddio non per tuo merito ma per sua infinita bontà. Il secondo è fiore del tuo spirito, ed è quello che ha merito agli occhi Miei. Aumentalo senza considerazioni umane, sino al limite delle tue forze fisiche e spirituali. Più ti alzerai e più ti rapirò in alto. E non temere. E non ti affliggere se l’interno traspare. Anche vedere un rapito in Dio, è santificazione per i fratelli. Tu di tuo non mettervi nulla. Non inquinare mai questa polla di vita mistica, con elementi umani. E lasciami fare, anche in questo non ti dico di più. Bèati in mia madre”.

 

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