Maria
Valtorta – Notebooks - January 16, 1944:
My
Flesh was divine on the Father’s part, and without blemish on the Mother’s
part.
Jesus says: “I have already said once, explaining the Apocalypse
of John, how I am the Firstborn
of all creatures. Firstborn, because I came out first from the thought
of the Father, before anything else was in the celestial Universe, and in the planetary one. Firstborn, because Born
First from the lineage of Adam just as, according to the will of the Father, the children of man should have been born: …with
procreation devoid of sense and pain. To the Heir, who is always the Firstborn,
is given dominion over all the things of the Father; and the Father,
for the beloved, who is the First to come from His love, makes
every effort and sacrifice to increase the goods and the power of His First Son, of the One destined to bear the name of the
lineage.
To Me,
heir, Firstborn of the Holy Father, the Father has given, without sacrifice and
effort, an infinite realm that
embraces Earth and Heaven, made of spiritual creatures and terrestrial
creatures, made of infinite “lives”
and all created perfect by God, Father and Creator,
which are “lives” of stars and
planets rotating through the fields of the skies
and singing with their eternal, swift, splendid living the praise of the spheres to God; they are “lives” of
tiny or large animals, singing, mute, flying, crawling, wriggling, running,
very strong, very delicate, “lives”
that look like rocks and “lives”
that look like flowers and that give you flesh, wings, song, help, wool, honey,
that fertilize distant flowers, that transport and sow seeds from even further
away, that cleanse the waters and clods, that unite continents by crossing,
with slow or fast pace, deserts and savannahs and forests and mountain ranges.
They are vegetal “lives” that give you shade, delight,
food, fire, furnishings. They are mineral “lives”
that give you necessary substances. They are microscopic “lives” and not without reason to exist. And they were all created
perfect, and given to Me by My
Father as subjects to the King for
whom all things were made. They are the perfect “lives” of angelic beings,
who are my spiritual subjects adoring a nod from Me, which for them
is a command, made a reality by the love
that spurs them on. They are “lives”
that have reached perfection through me and their good will and who, having risen to Heaven from which they come, constitute My eternal court. They are the “lives” created by continuous generation by My Father: the souls
destined to vitalize the flesh conceived on Earth, who, through Me,
will obtain healing from the
hereditary bite of Satan, and will return acceptable to the Lord God Almighty, future citizens in My Kingdom.
For My
glory and My joy, the Father created
everything and, like a Divine Magnet,
I attract to Myself all created things that recognize Me as the One through
whom they have life. First in life, I am
also the One who first rose from the
dead, at dawn on the third day, when the corruption of the flesh had not
yet begun, since it was not fitting for My
nature to know putrefaction. My
Flesh was Divine on the Father's part and without blemish on
the Mother's part. Exempt therefore
from the condemnation that makes your - too beloved by you - bodies a mass of
verminous putrefaction before making them a pile of calcined bones and, by
their slow decay, a pile of powdered lime: ...dust.
Nothing more than dust. Supreme atonement, I had to know death. Redeemer and Head of a new religion - Mine - I had to give you a sign that it was the Only One that was Divine. And what greater
sign than the Resurrection after so many pains of death, by which My dying was confirmed by all, and after so many hours of rest in the hermetic
enclosure of a tomb, under bandages saturated with aromas whose violence could
in itself cause death? And who is he, who without the help of man, after so
much martyrdom, after so much asphyxiation, rises and frees himself, like a
giant who shakes the garlands of flowers with which a child has bound him, from
the swaddling clothes full of aromas and from the stones hammered down on his
tomb, and rises shaking the earth in
triumph over death and evil,
beautiful, healthy, strong, free?
But, beyond this trial suffered
for the love of you, so late and
rebellious to the Faith, it was not
right that the Son of God should
know another trial, and the Resurrection
followed death as the rising of the sun follows the setting of the morning
star; and I am the First reborn from death who could not
hold Me in a long embrace, but only
for that long time to present Myself
as a Host in the monstrance to
Humanity, so that it could see the Great
Victim and not deny His sacrifice, and to adore Me as Its God and Its Victor. Since I am He,
who after having created it I conquered it, I made it not a curse but a blessing
to the man who dies in Me… because,
having annulled the wrath of the Father
with the Bloodshed from My Cross, dying is no longer
separation… but a union with your Father to whom I, the Firstborn, have reconciled you by joining your hands
with Mine, pierced for you. I, Prince of Peace, have brought peace
to things; and if you have no peace, it does not come because of My fault… but because of your
wickedness, which prefers evil to good, crime to holiness, blood to the Spirit”.
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Maria Valtorta – Quaderni - 16 gennaio
1944:
La Mia Carne era divina per parte di
Padre, e senza macchia per parte di Madre.
Dice Gesù: “Già
una volta ho detto, spiegando l’Apocalisse
di Giovanni, come Io sia il Primogenito di tutte le creature. Primogenito perché uscito primo dal pensiero del Padre, avanti che
qualunque altra cosa fosse nell’Universo
celeste, ed in quello planetario.
Primogenito perché Nato Primo dalla stirpe d’Adamo così
come, secondo il volere del Padre,
avrebbero dovuto nascere i figli dell’uomo: con procreazione priva di senso e di dolore. All’Erede, che
è sempre il Primogenito, viene dato
impero su tutte le cose del Padre;
ed il Padre, per il diletto, che è
il primo venuto dal suo amore,
compie ogni sforzo e sacrificio per aumentare i beni e la potenza del suo Figlio Primo, del destinato a portare
il nome della stirpe.
A Me, erede,
Primogenito del Padre Santo, il Padre ha dato, senza sacrificio e
sforzo, un infinito reame che abbraccia Terra
e Cielo, fatto di creature spirituali e di creature terrestri, fatto di “vite” infinite e tutte create perfette
dal Dio, Padre e Creatore, le quali sono “vite” di astri e pianeti rotanti per i
campi dei cieli e cantanti col loro eterno, veloce, splendente vivere la lode
delle sfere a Dio; sono “vite” di animali minuscoli o grandiosi,
canori, muti, volanti, striscianti, guizzanti, correnti, fortissimi,
delicatissimi, “vite” che sembrano
rupi e “vite” che sembrano fiori e
che vi dànno carne, ala, canto, aiuto, lana, miele, che fecondano i fiori
lontani, che trasportano e seminano i semi da ancor più lontano, che mondano le
acque e le zolle, che uniscono fra loro i continenti traversando col lento o
col veloce andare, deserti e savane e foreste e catene di monti.
Sono “vite”
vegetali che vi dànno ombra, diletto, cibo, fuoco, suppellettili. Sono “vite” minerali che vi dànno sostanze
necessarie. Sono “vite”
microscopiche e non senza ragione d’essere. E tutte sono state create perfette, e date a Me dal Padre Mio
come sudditi al Re per cui tutte le
cose sono state fatte. Sono le “vite”
perfette degli esseri angelici, le
quali sono i miei spirituali sudditi
adoranti un Mio cenno, che per loro
è comando reso atto dall’amore che li
sprona. Sono “vite” che hanno
raggiunto la perfezione attraverso Me
e la loro buona volontà e che,
risalite al Cielo dal quale
provengono, costituiscono la mia eterna
corte. Sono le “vite”, create
per generazione continua dal Padre Mio: le anime destinate a vitalizzare
le carni sulla Terra concepite, le quali, attraverso a Me, otterranno guarigione dal morso ereditario di Satana, e
torneranno accette al Signore Dio Onnipotente,
future cittadine nel Mio Regno.
Per la Mia gloria e la Mia gioia, il Padre ha tutto creato e, come divina calamita, Io attiro a Me tutte le cose create
che Mi riconoscono per Colui per il quale esse hanno vita. Primo nella vita, sono anche Colui che per primo risuscitò dalla morte, all’alba del terzo giorno, quando
ancora corruzione di carne non era iniziata, ché non era confacente alla Mia natura conoscere la putredine. La Mia Carne era Divina per parte di Padre e senza macchia per parte di Madre. Esente perciò dalla condanna che
fa dei vostri – troppo da voi amati corpi, un ammasso di putredine verminosa
prima di farne un mucchio d’ossa calcinate e, per lento disfacimento delle
stesse, un mucchio di calce sfarinata: …polvere.
Nulla più che polvere.
Espiatore supremo, ho dovuto
conoscere la morte. Redentore e Capo di una nuova religione – la Mia – ho dovuto darvi un segno che essa era l’unica che fosse divina. E qual segno più grande della Risurrezione dopo tanti dolori di morte,
per cui fu constatato da tutti il Mio
morire, e dopo tante ore di sosta nel chiuso ermetico di un sepolcro, sotto
bende sature d’aromi la cui violenza poteva di per sé provocare la morte? E
quale è colui che senza aiuto d’uomo, dopo tanto martirio, dopo tanta asfissia,
sorge e si libera, come gigante che scuote le ghirlande di fiori con cui un
bimbo l’ha avvinto, dalle fasce piene di aromi e dalle pietre ribattute sul suo
sepolcro, e sorge scuotendo la terra nel trionfo sulla morte e sul male, bello,
sano, forte, libero?
Ma, oltre questa prova subìta per amore di voi, così tardi e ribelli alla Fede, non era giusto conoscesse altra prova il Figlio di Dio, e la Risurrezione seguì la morte così come il sorgere del sole segue il tramonto della stella del mattino; ed Io sono il Primo rinato dalla morte che non mi poteva tenere in lungo abbraccio, ma solo per quel tanto di tempo da presentarmi come Ostia nell’ostensorio all’Umanità, perché vedesse la Gran Vittima e non negasse il Suo sacrificio, e per adorarmi come suo Dio e suo Vincitore. Poiché Io sono Colui che dopo averla creata l’ho vinta, l’ho resa non maledizione ma benedizione all’uomo che muore in Me poiché, avendo annullato l’ira del Padre col Sangue effuso dalla Mia Croce, non è più separazione il morire… ma congiungimento col Padre vostro al quale Io, Primogenito vi ho riconciliati unendo le vostre mani con le Mie, trafitte per voi. Io, principe della Pace, ho portato pace alle cose; e se voi pace non avete, non viene per Mio difetto… ma per nequizia vostra, che preferite il male al bene, il delitto alla Santità, il sangue allo Spirito”.-
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