Jesus says: “It is not an
illusion of your eye. Truly, you see shining
on the agonized and bloody face of
your Jesus in Gethsemane, that smile
that blossomed there when the angel of
God brought, into the darkness that enveloped Me, a super substantiallight; which allowed Me to see, in future centuries,
the faces of those who would LOVE Me.
The cup of comfort, the metaphorical cup given by the angel to My spirit, poisoned by the expiatory cup, was none other
than the future illumination of all the good that My death would bring…
as opposed to all the evil that My death
would not conquer, and of all the heartsthat would love Me. Then a smile blossomed over the tears, a
certainty descended over the
anguish. Sacrifice, while still
terrible, becomes bearable… when one knows it’s worthwhile. I knew it now. And I smiled at this knowledge. I saw you too, little John…
Now I showyou the smile of that
time, to give you comfort”.
My note. Just as a fortnight
ago, when I looked at the Servants of
Mary registration card you gave me, I saw, on the face of Jesus in the Garden...
such a beautiful smile blossom; so beautiful!His face lightsup. It
seems to say: "I am happy!"
and smile to a secret interlocutor—perhaps His
own Self—to whom it is sweet,
like a faithful companion... to convey, after the anguish of perceiving
such a useless sacrifice, the peace
of perceiving the usefulness of the sacrifice.
And I, looking at Him, said to myself: "What tricks
sight plays! Look here… if I have to see Jesussmile in this moment of agony!"
But do you see, what Jesus responds?
I wasn't mistaken, then! Blessed be He
for that smile, because... I just
can't take it anymore... and if I said everything that screams inside me... I
would disobey you and Mother's advice.
So I remain silent. But remaining
silent, doesn't mean stifling those voices. They cannot be strangled… because
every minute, with its physical suffering, its moral emptiness, with the
ever-increasing need to have him by my side as I die… brings them to life. Oh! Lord…!
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Maria Valtorta - Quaderni - 13 settembre
1944:
Il sacrificio, pur restando tremendo,
diviene sopportabile quando si sa che è utile.
Dice Gesù: “Non
è illusione del tuo occhio. Realmente, tu vedi splendere sul volto
agonizzante e sanguinoso del tuo Gesù
del Getsemani, quel sorriso che
vi fiorì quando l’angelo di Dio
portò, nella tenebra che mi avviluppava tutto, una luce soprasostanziale; la quale mi permise vedere, nei secoli futuri, i volti di coloro che mi avrebbero amato.
Il calice di
conforto, il metaforico calice dato dall’angelo
al Mio spirito attossicato del
calice espiatorio, altro non fu che l’illuminazionefutura di tutto ilbene che avrebbe
dato la Miamorte… opposto a tutto il male che la Mia morte non avrebbe vinto, e di tutti i cuoriche mi
avrebbero amato. Allora sulle lacrime fiorì un sorriso, sulle angosce scese una sicurezza. Il sacrificio, pur restando tremendo,
diviene sopportabile…quando si sa che è utile. Io ora lo sapevo. E sorridevo a questo sapere. Vedevo anche
te, piccolo Giovanni… Ora ti mostro
il sorriso d’allora, per darti conforto”.
Nota mia. Come già quindici giorni or sono, guardando
la pagella di iscrizione fra i Servi di
Maria che lei mi ha data, ho visto, sul volto di Gesù nell’Orto… fiorire un sorriso
così bello, così bello! Il viso se
ne fa luminoso. Par che dica: “Io son felice!” e sorrida ad un suo
segreto interlocutore – forse il Suo
stesso Io – al quale è dolce, come a compagno fedele… dire, dopo l’angoscia della persuasione di tanto
inutile sacrificio, la pace della
persuasione dell’utilità del sacrificio.
Ed io,
guardandolo, mi dicevo: “Che scherzi che fa la vista! Guarda qui, se devo
vedere Gesù sorridere in questo
momento d’agonia!”. Ma vede cosa risponde Gesù?
Non mi sono ingannata, allora! Sia
benedetto per quel sorriso, perché… non ne posso proprio più… e se dicessi
tutto quello che mi urla dentro… disubbidirei a lei e al consiglio della Mamma. Perciò taccio. Ma tacere, non
vuol dire strozzare quelle voci. Non si possono strozzare… perché ogni minuto,
con le sue sofferenze fisiche, con il suo vuoto morale, con la necessità sempre
più forte di avere lei presso il mio morire… le fa rinascere. Oh! Signore…!
I think that this year, I have
missed the Franciscan and Servite general absolutions, and blessings of the Nativity of the Blessed Virgin Mary, of Our Lady of Sorrows, and of the Stigmata of St. Francis... and I regret it. And then, Jesus says to me: “And everything that flows from Me to you, will it not have the power of absolution and blessing?
Like a rain of Grace, the word and loveflow from My lips, from My heart, from My hands...
upon you. You’re all bathed in it, o
My Violet of the Cross.
I give
you My charity. I told you that the greatest
of indulgences… is that of Charity;
which covers the multitude of sins. For all Christians. Who, however, must make an act of continuousFaith,
and of continuous charity, to
believe they can enjoy this indulgence and to deserve it. But you!
You have before you… your Lord who loves you; you hear His wordsassuring you of His love. You only have to stand before Him, loving, to be certain
that total indulgence descends upon
you, minute by minute... and makes you clean. Loving Me is very easy, for those who love Me like this. Isn't it? So, what do you regret?
I want
you
to humblyfollow, the common path
and turn to My ministers to obtain
the indulgences and absolutionsI have entrusted to them,
to grant in My name. But, when some
reason precludes this means... don’t be distressed. You have the desire to have them… humbly acknowledging your needs as a poor creature. Sincere desire, you know... has almost the value of reality... and sometimesit has ENTIRELY. And then, you
have Me. Your God, your Jesus, your Master, your Love. This God of yours, this Jesus of
yours, and Master, and Love... is the eternal Priest; generated as such by the Father. He is the Priest of priests. Every spiritual good that comes to you on
Earth, descends from My chair as Supreme Pontiff.
I am
the One who works, I am the One who applies, I am the One who gives. I am: Jesus, God, Son of God, Redeemer of the world. I, From My open chest, from My
limbsbroken and pierced by scourges, thorns, and nails, from My heart broken
by a delirium of LOVEfor you, comes that which cleanses: Blood and Love. I am the One who reigns. I
am the One who LOVES. I am the One who
absolves. I, to whom the Father has deferred all judgment. And
you… have Me. So be joyful.
Behold: I raise My piercedhand, and I bless you and absolve you,
My small voice. I absolve and bless you…
in the Name of the Father, and of
the Son, and of the Holy Spirit”.
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Maria Valtorta – Quaderni - 18 settembre
1944:
La più grande delle indulgenze, è quella
della Carità… che copre la moltitudine dei peccati.
Penso che
quest’anno ho perso le assoluzioni e benedizioni generali francescane, e
servite della Natività di Maria Ss.,dell’Addolorata e delle Stimmate
di S. Francesco… e me ne rammarico. Ed ecco che Gesù mi dice: “E tutto quello che da Me fluisce su te, non avrà potere di assoluzione e benedizione?
Come una pioggia di Grazia, fluisce
la parola e l’amore dalle Mie labbra,
dal Mio cuore, dalle Mie mani… su te. Ne sei tutta irrorata,
o Mia violetta dellaCroce.
Ti do la Mia carità.
Ti ho detto che la piùgrande delle indulgenze, è quella della
carità che copre la moltitudine dei
peccati. Per tutti i cristiani.
I quali, però, devono fare un atto di Fede
continua, e di carità continua, per
credere di poter godere di questa indulgenza
e per meritarla. Ma tu! Tu hai davanti il tuoSignoreche ti ama, ne odi la parola
che ti assicura del Suo amore. Non
hai che stargli di fronte, amando,
per esser certa che l’indulgenza totale scende su te, di minuto in minuto… e ti fa monda.
Amarmi è facilissimo, per chi Mi ha
così. Non è vero? Or dunque, di che ti rammarichi?
Io voglio che tu umilmente
segua la via comune, e ti rivolga ai Miei
ministri per averne quelle indulgenze
e assoluzioni che ho deferito a loro, di dare in Mio nome. Ma quando qualche motivo ti
preclude questo mezzo… non te ne affliggere. Hai il desiderio di averle, umilmente riconoscendo i tuoi bisogni di poveracreatura. Il desiderio sincero, lo sai… ha quasi valore di realtà… e talora lo ha del TUTTO. E poi, hai Me. Il tuoDio, il tuo Gesù, il tuo Maestro, il tuo Amore.
Questo tuo Dio, questo tuo Gesù, e Maestro, e Amore… è Sacerdote eterno; generato tale dal Padre. È
il Sacerdote dei sacerdoti. Ogni bene spirituale che viene a voi
della Terra, scende dalla Miacattedra di Pontefice supremo.
Io sono che opero, Io sono che applico, Io sono che
dono. Io sono: Gesù, Dio Figlio di Dio, Redentoredel mondo. Io. Dal Mio petto aperto, dalle Mie
membra frante e forate da flagelli,
spine e chiodi, dal Mio cuorespezzato da un delirio di amore per voi, viene ciò che monda: il
Sangue e l’Amore. Io sono che regno. Io sono che AMO. Io sono che
assolvo. Io, al quale il Padreha deferito ogni giudizio. E tu hai Me. Stai dunque lieta.
Ecco: Io alzo la Mia mano trafitta,
e ti benedico e assolvo, Mia piccola voce. Ti assolvo e benedico… nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
