Maria Valtorta
Notebooks
- September 12, 1943:
Chosen
souls before their incorporation into life
Jesus says: "Among
the pure believers, among these humble
and simple spirits, of whom I spoke to you yesterday and to whom I grant the
possession of the Truth, I arouse
special souls, I elect them before
their incorporation into life, because I know everything about man who has
lived, who lives and who will live, and therefore I already know in advance how every spirit will act on Earth, deserving or not
deserving. And don’t say that this is injustice because I don’t force you to deserve. No: this is fidelity to my work and
to my promise to create man capable of guiding himself and free to guide himself. I give my children help, all help, but I don't force them to use it. I desire it with all my love, but I respect man's desire God pushed his love to the point of sacrificing his Word to bring you the Word and the Blood.
But more he can't do, he
doesn't want to do. What merit would
you have in being good if I prevented you from being wicked? To the souls,
therefore, whom I elect, because I know in advance that they will be holy out of love or will become holy after their error out of sincere
repentance and twofold love, I also give what I don’t give to the masses.
Teachings and lights which are bliss
for the same souls and guide for
sister souls, less enlightened than them because they are less merged with Me than they are. Woe, however, if
these beloved ones show avarice or pride of my gift. I don’t like the miserly
and I hate the proud. The former fail in Charity because they economize
for themselves what belongs to all, because I am the Father of all and I give
my treasures to the beloved so that they may be my almsgivers to the poor in
spirit and not because they greedily and anti-charitably hoard the same treasures,
killing charity and disobeying God's
will.
The mere fact of killing
charity breaks the channel by which my words flow to them and extinguishes the
light by which they see the truth of my words. Therefore they lapse from their missions as bearers of my Voice. This explains why certain
souls, previously beacons of the Church, then perish in a grayness of
pernicious mists. As regards the proud,
then, they are inexorably and immediately deprived of my gift. In them my word doesn’t fade slowly like a flower that
dies without water or a bird imprisoned in a dark prison, as happens in the
misers. It immediately dies as a strangled creature. Pride is the quintessence of non-charity, the perfection of non-charity, and its demonic poison
instantly kills the Light in the heart. While I look with pain and
compassion at your weaknesses, I turn
away when I meet a proud man. And do you know what it is like to no longer
have my gaze upon you? It is being poor blind
people, poor fools, miserable drunks
who go groping from danger to danger and meet death.
This is what it is to no
longer have the gaze of God upon you
who protects you as nothing more can protect you. My holy and blessed Mother was granted to be Bearer of the Word not so much for her
immaculate nature as for her super-perfect humility.
All human humility doesn’t make the treasure of humility of the very humble who has remained so; such, see,
even when she knew her destiny to be the Highest
of all creatures. Mary consoled the Three
divine Persons, who were wounded by the pride of Lucifer and the First
Couple (Adam and Eve), with her humility,
second only to that of the Word. My dear
Mother, our perennial joy! Could [you] see her today in Heaven while all of
Paradise surrounds her with her love
and hosannas to her and to her Name of health!
You would see an abyss of glory sunk into a super-abyss of humility, and Mary's inconceivable light sparkles doubly by her
most chaste, virginal humility which
gathers in adoration before Us and humiliates Us with all the heavenly hosannas
saying: "Domine, non sum digna”.
Holy and first Priestess! Not worthy of her for whom we would create a
second Paradise for her to have double praise! ...Look, Maria. On this day of Mary have the vision of the light in
which your and my Mother are. You have seen the glowing, unwatchable Light of our threefold Fire. Look now
at the very soft light of Mary. Drink it, feed it. You will never feel anything
sweeter descend into your heart. Look, as long as I allow you, at this
fountain, this star of light which
is Mary, shining in Heaven with her white body which could
not become corrupted because it was the holy shell of God made flesh as well as because it reached human perfection of all holiness, and super-shining by his spirit
conjoined with the Spirit of God in
eternal marriage. You see: the blue of the Heavens surrounds the Candor and
tinges it with celestial reflections, and Mary's
light makes the Heavens luminous as for a superhuman April dawn in which
the morning star laughs over a virgin and flowery world. .
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Maria Valtorta
Quaderni - 12 settembre 1943:
Anime elette prima della loro
incorporazione nella vita
Dice Gesù:
"Fra i puri credenti, fra questi spiriti umili e semplici, di cui ieri ti ho parlato e ai quali concedo il
possesso della Verità, Io suscito
speciali anime, le eleggo prima della loro incorporazione nella vita perché Io
so tutto dell’uomo che è vissuto, che vive e che vivrà, e so perciò già in anticipo come ogni spirito agirà sulla Terra, meritando o
demeritando. E non dite che ciò è ingiustizia perché non vi forzo a meritare.
No: ciò è fedeltà alla mia opera e
alla mia promessa di creare l’uomo capace di guidarsi e libero di guidarsi. Io
ai figli do gli aiuti, tutti gli
aiuti, ma non li forzo a servirsene. Lo desidero con tutto il mio amore, ma rispetto il desiderio dell’uomo. Dio ha spinto il suo amore sino a
sacrificare il suo Verbo perché vi portasse la Parola e il Sangue.
Ma di più non può fare, non vuole fare. Che merito avreste a esser buoni se vi
impedissi d’esser malvagi? Alle anime, perciò, che eleggo, perché so in
anticipo che saranno sante per amore
o diverranno sante dopo l’errore per
pentimento sincero e duplice amore, Io do anche ciò che non do alle masse. Insegnamenti e luci che sono
beatitudine per le stesse anime e guida
per anime sorelle, meno illuminate di esse perché meno fuse a Me di esse. Guai
però se queste predilette mostrano avarizia o superbia del dono mio. Non amo gli avari e detesto i superbi. I primi mancano alla
Carità perché economizzano per sé stessi ciò che è di tutti, perché Io sono il Padre
di tutti e i miei tesori li do agli
amati perché siano i miei elemosinieri
presso i poveri dello spirito e non perché tesaurizzino avidamente e
anticaritatevolmente gli stessi tesori, uccidendo la carità e disubbidendo al
volere di Dio.
Il solo fatto di uccidere la carità spezza il canale per cui fluiscono a essi le mie parole e
spegne la luce per cui essi vedono la verità delle mie parole. Perciò decadono
dalle loro missioni di portatori
della mia Voce. Questo spiega perché certe anime, dianzi fari della Chiesa,
periscono poi in un grigiore di nebbie perniciose. Riguardo ai superbi, poi, essi vengono privati inesorabilmente e immediatamente del mio dono. In essi la mia parola non si spegne piano come fiore che
muore senz’acqua o uccello imprigionato in buio carcere, come avviene negli
avari. Essa muore subito come creatura strangolata. La superbia è la
quintessenza dell’anticarità, la
perfezione dell’anticarità, e il suo veleno demoniaco uccide istantaneamente la
Luce nel cuore. Mentre guardo con
dolore e compassione le vostre debolezze, volgo altrove lo sguardo quando
incontro un superbo. E sapete voi cosa è non avere più su di sé lo sguardo mio?
È essere dei poveri ciechi, dei poveri folli, dei miseri ebbri che
vanno brancolando, di pericolo in pericolo, e incontrano la morte.
Ecco quello che è non avere più su di sé lo sguardo di Dio che vi protegge come
nulla di più vi può proteggere. Alla santa e benedetta Madre mia fu concesso di esser Portatrice
del Verbo non tanto per la sua natura immacolata quanto per la sua umiltà superperfetta. Tutte le umiltà
umane non fanno il tesoro di umiltà della Umilissima
che è rimasta tale; tale, capite, anche quando seppe il suo destino d’esser la
più Alta di tutte le creature. Maria ha consolato le Tre divine Persone, rimaste ferite dalla superbia di Lucifero e
della Prima Coppia (Adamo ed Eva), con la sua umiltà, seconda solo a quella del
Verbo. Cara Madre mia, nostra
perenne gioia! La potessi [tu]
vedere oggi in Cielo mentre tutto il Paradiso la circonda del suo amore e
osanna a Lei e al suo Nome di salute! Vedresti un abisso di gloria sprofondato
in un superabisso di umiltà, e la
luce inconcepibile di Maria sfavilla doppiamente per la sua castissima,
verginale umiltà che si raccoglie in adorazione davanti a Noi e ci umilia tutti
gli osanna celesti dicendo: “Domine, non sum digna”.
Santa e prima
Sacerdotessa! Non degna Lei per la quale creeremmo un secondo Paradiso
perché avesse delle raddoppiate lodi! ...Guarda, Maria. In questo giorno di
Maria abbi la visione della luce in
cui è la tua e la mia Madre. Hai
visto la Luce rutilante, inguardabile, del nostro triplice Fuoco. Guarda ora la luce soavissima di Maria. Abbeveratene, pascitene. Non
sentirai mai nulla di più dolce scenderti in cuore. Guarda, fin che te lo
concedo, questa fontana, questo astro di luce che è Maria, splendente in Cielo col suo corpo di candore che non poteva
corrompersi perché è stato l’involucro santo
del Dio fatto carne oltre che perché ha raggiunto la perfezione umana di
ogni santità, e supersplendente per
il suo spirito congiunto allo Spirito di
Dio in nozze eterne. Vedi: l’azzurro dei Cieli circonda il Candore e lo tinge di celesti riflessi,
e la luce di Maria rende luminosi i
Cieli come per una soprumana alba d’aprile nella quale rida l’astro del mattino
su un mondo vergine e fiorito...
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